Home / abiti sposa  / Abito da sposa in pizzo: ecco come risparmiare

Abito da sposa in pizzo: ecco come risparmiare

Condividi

Come realizzare il tuo abito da sposa in pizzo senza gravare troppo sul portafogli? In questo articolo, sette trucchi per risparmiare senza dover rinunciare a questo tessuto pregiato.

abito da sposa in pizzo

Se il pizzo è la tua passione, sicuramente non vorrai rinunciare ad averlo sul tuo abito da sposa ma, come ben sai, essendo un tipo di tessuto pregiato, il costo dell’abito nuziale, grazie a questo particolare, potrebbe lievitare notevolmente. Allora che fare? Niente paura, hai una Fata Madrina al tuo fianco!

In questo articolo ti svelerò come realizzare il tuo abito da sposa in pizzo senza che ciò penalizzi troppo il portafogli.

QUALI SONO I TIPI DI PIZZO PIU’ USATI  PER GLI ABITI DA SPOSA?

Per cominciare, ti illustrerò brevemente le tipologie di pizzo che più di frequente vengono usate per confezionare gli abiti da sposa. Così che la tua scelta possa essere più “consapevole”:

Il Pizzo Valenciennes è il più conosciuto, perché viene spesso utilizzato per confezionare o guarnire la lingerie. Ha disegni prevalentemente floreali ed il tipo più pregiato è realizzato al Tombolo, in cotone o lino.

Pizzo Valenciennes

Pizzo Valenciennes salvato da matrimonioeuntoccodiclasse.blogspot.com

Il Pizzo Macramè è più corposo e ricco del Valenciennes ed è anche più costoso. Offre però una notevole quantità di disegni e viene creato ad intreccio.

Pizzo Macramè

Pizzo Macramè by www.tessin.it

Il Pizzo Rebrodé è un tipo di pizzo ricco che generalmente ha per base il tulle. Spesso è decorato con disegni floreali sottolineati da un “cordoncino”, il quale crea un effetto a rilevo.

Rebrodé

Pizzo Rebrodé by majano.com

Il Pizzo Chantilly, invece, è delicatissimo, fine ed elegante. Si tratta di un pizzo leggero ed è uno tra i pizzi più amati ed apprezzati per la realizzazione di abiti da sposa.

Pizzo Chantilly

Pizzo Chantilly by www.lanvin.com

Il Pizzo su tulle è, infine, un tipo di pizzo relativamente semplice da reperire, ed suoi disegni si possono agevolmente ritagliare per creare fantasiose applicazioni e sovrapposizioni.

Pizzo su tulle

Pizzo su tulle by www.etsy.com

COME RISPARMIARE PER AVERE L’ABITO DA SPOSA IN PIZZO DEI TUOI SOGNI

Se parliamo dell’acquisto di un abito in pizzo già confezionato, le soluzioni migliori sono rappresentate da: gli outlet, dall’acquisto online o dai mercatini, se ami gli abiti da sposa vintageComunque, la soluzione migliore in assoluto per risparmiare sull’abito da sposa in pizzo rimane quella di farsi farselo fare su misura da una sarta, in modo da poter decidere autonomamente la tipologia e la quantità di pizzo da utilizzare. Così facendo, il tuo acquisto sarà mirato sia per qualità che per quantità.

Abito da sposa in pizzo: LA QUALITÀ

Abbiamo detto che il pizzo è generalmente costoso perché viene di norma confezionato in modo artigianale, con cotoni, lini e sete; la bella notizia è che ne esistono varianti dalla qualità più che apprezzabile, anche se fabbricati industrialmente ed in materiale misto o sintetico che ne abbatte notevolmente il costo.

Abito da sposa in pizzo: LA QUANTITÀ

Anche la quantità di pizzo utilizzata per confezionare l’abito da sposa ha la sua importanza. E, ovviamente, questo incide sul costo. Il suggerimento che ti do io è di usare la fantasia: anziché doppiare il vestito da sposa completamente col pizzo, impiegalo per valorizzarlo aggiungendo particolari “preziosi” come, ad esempio: una bella cintura alta, un coprispalle, oppure, in alternativa, puoi doppiare col pizzo solo il corpetto e/o inserire un bordo in pizzo sull’orlo della gonna.

Foto: Sinergie fotografiche di Simona Lattuga

Un’altra idea furba consiste nel creare inserti ed applicazioni di pizzo in punti strategici come: il decolletè, il punto seno, le spalline, le maniche o l’attaccatura della gonna con il corpetto. Così darai “movimento” al vestito utilizzando quantità di pizzo relativamente modeste.

Non farti mancare poi piccoli accessori in “pendant” da realizzare con i ritagli di pizzo avanzati: la giarrettiera, la borsetta da sposa, un dettaglio sulle scarpe e, non ultimi, dei fiori sartoriali grandi o piccoli, che potrai utilizzare come ulteriore guarnizione per l’abito, oppure inseriti tra i capelli.

abito da sposa in pizzo

Un esempio

ABITO DA SPOSA IN PIZZO: 7 TRUCCHI PER RISPARMIARE

Se non usassi la magia, che Fata Madrina sarei? A parte gli scherzi, in conclusione voglio insegnarti qualche stratagemma d’acquisto che ti consentirà di realizzare un magnifico (ed oculato) abito da sposa in pizzo:

  1. Per l’acquisto del pizzo, puoi recarti in un negozio di tessuti chiedendo se hanno dei “fine pezza”: di solito li fanno pagare meno e puoi trovare delle occasioni strabilianti.
  2. Guardati intorno, con largo anticipo. Anche molto tempo prima di iniziare a pensare nel dettaglio al modello d’abito da sposa che vorrai indossare. Visita i negozi di tessuti quando capita, anche in altre città o paesi dove magari sei di passaggio (ottimo pretesto le ferie o i viaggi di lavoro). L’occasione può presentarsi inaspettata e, a seconda di ciò che acquisterai, potresti accedere ad un mondo di idee cui non avresti mai pensato.
  3. Cerca tra gli “scampoli”: in molti negozi di tessuti si trova un angolo dedicato.
  4. Chiedi i pizzi sintetici che costano meno: hanno una buona resa e se ne trovano un po’ di tutte le tipologie.
  5. Acquista il pizzo onlinece ne sono di tutti i prezzi ed anche molto belli.
  6. Il Pizzo su tulle è particolarmente furbo, perché ti consente di ritagliare i disegni ed usarli come applicazioni anche per creare, se lo ami, l’effetto tattoo.
  7. Puoi utilizzare del pizzo colorato, più facile da reperire e molto coreografico se impiegato nella giusta quantità e modalità.

Ora che hai tutte le info necessarie per realizzare risparmiando il tuo abito da sposa in pizzo, non dimenticare due cose importantissime: la prima, consiste nel controllare sempre l’altezza del pizzo che intendi acquistare, per essere certa di comprarne il giusto quantitativo e, la seconda, è di lasciare un commento qui sotto, se e ti è piaciuto questo articolo e l’ hai trovato utile 😉

A prestissimo,

Alessandra, La Fata Madrina

Condividi
LASCIA UN COMMENTO SOTTO
Mi fa molto piacere ricevere un tuo commento sotto, ricorda però che ogni messaggio viene moderato e reso visibile solo nel pieno rispetto delle modalità di comportamento scritte qui. E se hai trovato questo contenuto utile non dimenticare di votarlo con 5 stelle, grazie!
POST TAGS:

info@alessandracristiani.it

“La Fata Madrina Consulenza Spose”, un nome che evoca e racchiude tutto ciò che sono e posso fare per la sposa: dare protezione, sicurezza e la certezza di ricevere ciò che è meglio per lei, a prescindere dal budget. Una figura professionale competente, neutra, imparziale ed esperta, che ha a cuore solo ed unicamente la Sposa e le sue esigenze.

Lascia un feedback
3 COMMENTI
  • Jo 2 Settembre 2019

    Incentivare a comprare del tessuto sintetico in questi tempi è molto irresponsabile. A queste scelte “alla mano”, usando plastica e tessuti sintetici, non facciamo altro che inquinare di più il nostro pianeta.

    • La sposa oculata 3 Settembre 2019

      Ciao Jo (anche se avrei preferito che tu ti firmassi con il tuo vero nome e volto).
      Veramente, se avessi letto accuratamente il mio blog (non basta aver letto un post solo per farsi un’idea), sapresti invece che per la realizzazione del proprio abito da sposa viene incentivato l’esatto contrario (trovi fior fior di post sull’argomento): i tessuti naturali e gli artigiani. Io stessa ho fatto questa scelta.
      Non solo! A quelle che hanno a disposizione pochi soldini, prima di orientarsi verso un abito “di plastica”, si consiglia di riciclare l’abito da sposa della mamma o della nonna ammodernandolo, proprio per recuperare i meravigliosi tessuti naturali al 100% che si utilizzavano una volta e che, adesso, bisogna dirlo, sono difficili da trovare… e in più, nel caso si riesca, hanno costi proibitivi. Sono infatti molto poche le aziende che producono tessuti come si faceva una volta e hanno costi di produzione elevati che rendono il prezzo al dettaglio estremamente costoso.
      Questo blog cerca, da una parte, di sensibilizzare, come dimostrano le tante spose (sempre troppo poche) che hanno seguito il mio esempio, ma anche, per dovere e completezza di informazione, di fornire un elenco esaustivo e completo dei metodi per risparmiare, in modo che possano fare una scelta consapevole e indipendente.
      Infatti, non a tutte piacciono le soluzioni esposte poc’anzi o non tutte hanno la possibilità, aimé, di fare una scelta ecosostenibile, anche volendo; considerando soprattutto il fatto che, quello da sposa, è un vestito che si indossa una sola volta sola e mai più. La stragrande maggioranza delle spose italiane non hanno molta scelta: devono, gioco forza, per non rinunciare a sposarsi con l’abito bianco tradizionale, ripiegare nell’acquisto di un vestito in poliestere perché costa molto meno.
      Voglio anche precisare, visto che me ne dai l’occasione, che la colpa di tutto questo è principalmente dell’industria (e questo io l’ho denunciato più e più volte), che impiega queste sostanze inquinanti nel settore “moda” solo per abbassare i costi aziendali al fine di aumentare la marginalità (i guadagni). Finché questo accadrà, purtroppo, come lo sfruttamento della manodopera a basso costo, non abbiamo molta libertà di scelta come consumatori. Certo! Possiamo fare tanto compiendo scelte “contro corrente” come quelle esposte sopra, o più oculate, ma finché non si adottano politiche industriali coraggiose e plastic free, saranno sempre azioni palliative e non risolutive.
      Personalmente ritengo, pur trovandomi concorde con il tuo commento, che questa battaglia la si faccia a piccoli passi, un poco alla volta e senza estremismi; con tanta pazienza ed educando, senza pretendere però di modificare le abitudini, anche mentali, delle persone dall’oggi o domani: ognuno ci arriva con i suoi tempi e con gli strumenti che ha a disposizione al momento.
      Un abbraccio 🙂

    • Alessandra Cristiani 5 Settembre 2019

      Salve Jo

      Sono Alessandra Cristiani autrice di questo articolo, oltre ad avallare quanto sopra espresso da Rebecca sento di doverti anch’io una risposta.

      Innanzitutto grazie per aver espresso il tuo punto di vista.
      Quando ho scritto l’articolo la mia intenzione non era certo quella d’ incentivare l’uso dei materiali sintetici (infatti questo è solo uno tra i moltissimi altri suggerimenti) ma fornire un elenco esaustivo e completo dei metodi per risparmiare nel contesto dell’abito da sposa in pizzo.
      Essendo in commercio anche i pizzi sintetici e costando essi molto meno di quelli confezionati con fibre naturali, ho dovuto citarli come possibile opzione per dovere e completezza d’ informazione.

      Naturalmente è sempre consigliabile l’uso di fibre naturali per svariati ed ottimi motivi tra i quali la salvaguardia dell’ambiente ( con cui mi trovi pienamente d’accordo) purtroppo però nella stragrande maggioranza dei casi, i capi d’abbigliamento, seppur confezionati con fibre naturali, presentano molte parti sintetiche o in plastica (magari non visibili), ciò rende difficile anche l’acquisto di un normale capo di vestiario senza inquinare la nostra amata terra.

      Un saluto cordiale

      La Fata madrina

      Alessandra Cristiani

SCRIVI UN COMMENTO