Il repertorio musicale del mio matrimonio anni ’30
Il repertorio musicale del nostro matrimonio a tema anni ’30 è stato scelto praticamente da ultimo.
Finalmente il 6 giugno siamo riusciti a sposarci!!! E’ stata una giornata fantastica che presto ti racconterò in ogni suo punto. Intanto, nell’attesa delle foto, volevo condividere il repertorio musicale del nostro matrimonio in stile anni ’30, ma prima di farlo volevo raccontarti brevemente come ho trovato la band e quanto sia costata la soluzione da noi adottata.
Prima di tutto, avendo optato per una cerimonia civile (e quindi della durata massima di 15 minuti), non ho voluto alcuna musica durante il rito, nemmeno per l’entrata nella sala – memore della prima esperienza, in cui ho imparato che le sale civili, essendo spesso troppo piccole, intrappolano il suono provocando fastidio – diversamente, questa volta, ho quindi investito i denari in una jazz band di 5 elementi (due chitarre, una batteria, una tromba e una cantante) da ospitare solo al ricevimento di nozze sulla spiaggia.
Personalmente non amo molto la scelta del DJ o del cantante con le basi musicali, la trovo un po’ noiosa e banale – non voletemene se appartenete a questa categoria, è solo una questione di gusti personali – anche se è sicuramente l’opzione più economica di tutte. La soluzione orchestrale, invece, secondo me era quella più indicata e più emozionante per un evento a tema anni ’30 😉
(Avevo provato a chiedere a loro ma purtroppo quel giorno erano già impegnati in più di un matrimonio)
Prima di decidere cosa fare e chi scegliere (leggi anche qui), mi sono informata sui prezzi richiesti dalle agenzie che si occupano di questo aspetto, e sono venuta a conoscenza che tre elementi (solo musicisti) possono venire a costare da un minimo di 700 euro, a un massimo di 1.500 euro, troppo!
Allora sono andata con lo sposo (ex celato) a fare un giro a Bologna (dove c’è il conservatorio e il DAMS) dato che per le vie si incontrano spesso band di questo tipo, che suonano per strada. Appena arrivati, eccoli lì: la “Roberto Righini and the Gisus Arkestra“!
Mi metto pazientemente ad ascoltare come suonano, perfetti! Me li immagino già, vestiti di tutto punto sotto il gazebo di legno panna e azzurro della nostra location sul mare! Attendo la prima pausa e mi fiondo a chiedere! L’esito? Mi dicono che normalmente i collettivi orchestrali chiedono 80 euro ad elemento (loro sono 5, ma posso decidere liberamente quanti ingaggiare), per un costo totale di 400 €… gliene offriamo 700, per coprire le spese extra e di viaggio… accettano entusiasti… evvai, è andata!
Quindi, ricapitolando: 5 elementi, ingaggiati autonomamente dagli sposi, al costo dei 3 proposti dall’agenzia, e a cui poi va aggiunto il costo della SIAE a carico degli sposi.
Ed eccoli qui, in tutto il loro splendore 😀
Ho scoperto poi dopo, che “la tromba” è stata riconosciuta (nel 2006) dal magazine Musica Jazz come uno dei nuovi talenti del panorama jazzistico italiano, tanto da annoverare tra le sue collaborazioni: Aretha Franklin, Paolo Conte, Prima tromba nello show “Ballando con le stelle” nell’orchestra di Paolo Belli (edizione 2005), Giorgia, Sergio Cammariere, Andrea Mingardi, Silvia Mezzanotte, Mario Biondi, Antonella Ruggero, Roy Paci e i Negrita (Helldorado Tour)… i migliori incontri a quanto pare si fanno per strada 😉
Guarda che luna #wedding #matrimonio #misposoconstefano #weddingblog #musica #jazz Un video pubblicato da Rebecca: (@lasposaoculata) in data:
Ma veniamo al repertorio anni ’30 – ’40 – ’50 – ’60 che abbiamo scelto
Questa me la cantava sempre mio nonno!
E la mia preferita, per il primo ballo.
Anche se alla fine non siamo riusciti a farlo tutto (a causa del ritardo del servizio ai tavoli). Quella del collettivo è stata comunque una presenza importante per creare l’atmosfera e allietare i nostri ospiti tra una pausa e l’altra, e durante l’aperitivo. Mai scelta fu più azzeccata e mai soldi furono meglio spesi!
CREDITI
Foto: ImmaginArte // Video: Youtube
Leo 26 Febbraio 2018
Anche in questo paragrafo trovo parecchie discordanze con quanto accade nella realtà.
1) una cerimonia civile, o simbolica, seppur breve ha sempre necessità di musica. Immaginate la sposa che arriva e cammina verso il celebrante nel silenzio più totale… che tristezza. Per la serie “come distruggere i sogni di una bambina”.
2) assolutamente non vero che le sale civili essendo piccole “intrappolano il suono provocando fastidio”; a questa affermazione qualsiasi tecnico del suono o musicista professionista rabbrividisce. Il suono, come ogni cosa, va dosata; volume, equalizzazione, emissione acustica dello strumento. Un musicista professionista è capace di suonare in uno sgabuzzino o sul palco del teatro ariston (con l’ausilio di amplificazione) nella maniera più consona. Basta saper fare il proprio lavoro.
3) la jazz band è una buona scelta per l’aperitivo o per il pranzo/cena, decisamente deludente per la parte della festa; non a caso, le formazioni jazz sono scelte per convention e situazioni formali (vedi grandi alberghi, sale ristoranti d’elite) proprio perché non eseguono intrattenimento, soltanto musica da ascolto. Sono contento che tu, Rebecca, abbia voluto scegliere questo genere musicale per il tuo ricevimento… i gusti sono soggettivi; ma ricordiamoci che gli sposi, soprattutto nella parte finale della festa, hanno desiderio di festeggiare con gli amici ed i parenti… altrimenti diventa una cena aziendale, e non questo rientri nei desideri della maggiorparte dei tuoi lettori. Quindi, o si sceglie una band jazz per l’aperitivo / pasto e si va sul DJ per il dopo pranzo / cena, oppure si sceglie una formazione che abbia musica soft per la parte iniziale e musica da ballo per il dopo pasto.
4) il 90% dei musicisti professionisti per matrimonio NON lavora con agenzie. Non so chi tu abbia contattato, ma posso assicurarti con ferma certezza che noi musicisti raramente prendiamo date con le agenzie. i cosiddetti “impresari”, le agenzie per band e musicisti, sono bellissimi ricordi degli anni 80 e 90, quando internet non esisteva. Lavoriamo tutti oramai in maniera diretta, su internet, al massimo inserzionati sui portali.
5) andare per strada a scegliere la band? ma stiamo scherzando? e allora andiamo per strada e troviamo qualche porchettaro, assaggiamo il panino e se ci piace lo chiamiamo a cucinare per il nostro matrimonio. Dai ragazzi, facciamo i seri. I musicisti da strada sono dei gradevolissimi intrattenimenti mentre si passeggia, nulla di più. Per il matrimonio ci vuole mestiere, attrezzatura, un progetto musicale solido… anni di esperienza. Scegliete bene, scegliete chi fa questo di lavoro, non chi ne fa un altro e si adatta per il vostro giorno più importante, mettendo in piedi una cosa “al volo”.
6) “i collettivi orchestrali chiedono 80 euro a persona” ma dove? quindi un musicista, dopo anni di studio e formazione, dopo migliaia di euro spese in strumenti, dovrebbe prendere meno di un cameriere che senza alcuna formazione (pur facendosi il mazzo, nulla togliendo) prende 150 euro per un servizio nuziale? ma scherziamo?
Un musicista professionista per un matrimonio prende dai 150 euro ai 300 euro, a seconda del numero degli elementi e (come per ogni attività) da quanto è avviata, conosciuta e richiesta la band. 80 euro non è neanche la base prevista dal contratto nazionale per i lavoratori dello spettacolo. Certo, se poi scegliamo gente che nella sua mente ragiona con “vabbè tanto il 6 di Giugno non ho impegni e stavo a casa, meglio di niente… vado al matrimonio soltanto con chitarra ed ampli, prendo 80 euro, magno e bevo…” allora si che gli 80 euro sono il giusto compenso.
Rebecca, con tutto il rispetto e la sensibilità… ma tu hai visto che musicisti hai scelto? non hanno un minimo di allestimento, niente attrezzatura (tappeti, amplificazione da ricevimento, illuminazione), buttati in un angolo con un pianoforte che funge da sostegno per le bottiglie dell’acqua che stanno bevendo… ma che si lavora così? niente enfasi, zero professionalità. Sono contento che sia andata bene e che tu sia rimasta soddisfatta spendendo poco, ma credo tu non abbia idea di cosa vuol dire una “band da matrimonio”. Per correttezza fare riferimento a quello che faccio, al nome della mia band… ma, credimi, vorrei tanto farti vedere quello che proponiamo e quello che propongono tantissimi altri nostri colleghi altrettanto bravi, per farti capire cosa poteva dire avere “una festa” al tuo ricevimento.
7) il trombettista è indubbiamente bravissimo, l’ho ascoltato nei video. Rimango allibito che ti sia costato 80 euro. E’ come se avessi fatto un acconciatura per il matrimonio dal miglior hair stylist di Milano che ti ha chiesto 30 euro prezzo tutto compreso. Colpo di fortuna? Periodo difficile e gli servivano i soldi? Gli hai promesso di passare con lui la notte dell’addio al nubilato? Non lo so, non ne ho idea… non posso dirti altro se non “che c*lo!” 🙂 certo è che natale viene una volta l’anno, illudere i tuoi lettori che questi siano i prezzi di mercato lo trovo scorretto.
Rebecca Riparbelli 26 Febbraio 2018
1. Non è detto, caro Leo… io mi sono sposata senza musica e non è stato per niente triste: se c’è la componente essenziale, l’atmosfera, che la fanno gli sposi e gli invitati stessi, non è indispensabile. Poi ognuno ha i suoi gusti. Nel mio caso, nel primo matrimonio avevo la musica, in questo non l’ho voluta… e non per il prezzo, vedi tu. Per me ha più importanza il rito che la musica: cosa vuoi suonare in una cerimonia che è durata 15 minuti? I minuti che servono per leggere il codice e le promesse.
2. È vero. Punto. Lo hai ammesso anche tu nel tuo commento: basta dosare il suono. Nel mio caso, memore della prima esperienza in cui avevo scelto un violino, c’era poco da modulare.
3. Nel mio caso era una festa poco animata e a tema anni ’30, per questo la scelta di una band jazz… per tutto il resto non concordo con quanto hai detto: sono gli sposi a scegliere e non un operatore che ovviamente ha lo scopo di “portare l’acqua al suo mulino”. Il mio è sempre un punto di vista da sposa, di due volte sposa.
4. Sarà… io ne ho trovate diverse (di Agenzie) e così i miei consigli riguardano anche questo caso. Forse dipenderà dalla regione. Sta di fatto che io parlo sempre per esperienza diretta, non mi invento niente e non mi sono sposata negli anni 80/90 🙂
5. Posso capire il tuo sdegno, dato che promuovo un consiglio che ti penalizza (e credimi, gli sposi che leggeranno il tuo commento la penseranno come me) ma i musicisti che ho scelto io erano diretti da un musicista di calibro (il loro insegnante al conservatorio), evidentemente non hai letto bene e approfonditamente il mio post. Comunque, questo è un sito che consiglia strategie per risparmiare e questa che ho testato con successo lo è, mi spiace.
6. Confermo, 80 euro. Evidentemente sei fuori prezzo. Io ho speso 700 euro in tutto. Per quanto riguarda la sistemazione, sono io che li ho voluti così. Comunque, non c’erano pianoforti… non so dove tu li abbia visti. Vorresti farmi vedere cosa fai? Dopo il tuo commento direi anche no, tu che pensi? Non siamo proprio allineati.
7. Confermo, 80 euro. Comprensivo di spese di trasferta. E ti dirò di più (cosa che ho scritto nel post): gli ho dato 100 euro di più di quanto mi avevano chiesto, per dire.
Rebecca Riparbelli 26 Febbraio 2018
P.s: sull’ultimo commento, sono in imbarazzo per te, guarda… Un commento veramente professionale 🙂