Abito sartoriale e abito su misura non sono la stessa cosa, attenzione!
Abito sartoriale e abito su misura sono la stessa cosa? Assolutamente no! Scopriamo quali sono le principali differenze e cosa sono i tagli sartoriali, in modo da fare una scelta più consapevole e oculata.
Cara sposa oculata, oggi voglio darti qualche nozione in più per aiutarti a scegliere il tuo abito da sposa. Sai ad esempio cosa sono i tagli sartoriali? No? Allora te lo spiego, perché è un dettaglio importantissimo e adesso capirai il perché. Quando parlo di tagli, mi viene sempre in mente una situazione vissuta all’interno di un negozio dove mi occupavo di allestimenti e formazione: feci presente alla responsabile e ad una commessa intente con me ad allestire un corner sportivo, che per capire il valore del prodotto bastava guardare come era stato tagliato. «Cosa sono i tagli?» Mi chiesero. Io non sono una sarta ma mi ricordo quel che mi diceva sempre mia nonna, che lo era: “quando compri un abito, guarda le cuciture e i tagli, così capirai la sua effettiva qualità”.
DIFFERENZA TRA TAGLI SARTORIALI E TAGLI SU MISURA
Specifichiamo intanto che un abito sartoriale e un abito su misura non sono la stessa cosa. Rebecca aveva già avuto modo di spiegarne la differenza a suo modo in un post di qualche anno fa.
Abito su misura
Entrambi i metodi, hanno infatti la componente comune di venire realizzati in sartoria e quindi realizzati a mano, ma l’abito su misura comporta il fatto che il cliente possa scegliere fra diversi modelli già realizzati o cartamodelli industriali che poi il sarto riproduce adattandolo alle esigenze del committente; potendo però scegliere fra un numero di stoffe e accessori limitato.
Abito sartoriale
L’abito sartoriale, invece, nasce completamente da zero, in sartoria. Spesso con l’aiuto di una stilista. E nasce in base ai desideri del cliente e alla fantasia e professionalità della stilista insieme a quella della sarta. L’abito sartoriale si crea quindi di sana pianta, partendo dal disegno, dai tessuti e, di conseguenza, in base alla sua fattibilità tramite i tagli necessari per adeguarlo perfettamente al fisico del cliente e ai suoi desideri.
Le stoffe che si possono scegliere, per questo, sono di quantità maggiore; così come gli accessori, che si possono personalizzare con lettere e stemmi.
In pratica, per farti capire meglio, userò due esempi pratici: l’abito da sposo del marito di Rebecca può definirsi un abito su misura, perché prediligemmo insieme un modello di giacca, di pantalone e di gilet già realizzati. Tutti indumenti già disponibili per la prova in sartoria (che si avvicinassero il più possibile al disegno che avevo realizzato per lui). L’ottima sartoria fece poi il resto, realizzando il capo a mano con il tessuto scelto, adattandolo alle misure dello sposo.
L’abito da sposa di Rebecca, invece, è stato un abito sartoriale: ho creato vari disegni adatti ai gusti e al fisico della sposa, ed anche al tema e al tipo di matrimonio desiderato. Infine, abbiamo scelto i tessuti giusti (anche in relazione al suo budget) per il tipo di abito. Dopo questa fase di progettazione, ho ideato i tagli sartoriali necessari, per far sì che l’abito le donasse alla perfezione e, successivamente, ho creato gli accessori personalizzandolo al massimo. Le prove sono passate attraverso un prototipo e la consegna dell’abito è arrivata dopo altre tre/quattro prove.
L’IMPORTANZA DEI TAGLI SARTORIALI
Da quello che ho scritto, si capisce bene che i tagli sartoriali sono importanti per la tipologia dell’abito che si desidera. Una designer sceglie il taglio perché è l’unico modo di realizzare un modello particolare, adatto alla cliente che lo richiede.
Il fisico della cliente e le sue esigenze di immagine determinano perciò la scelta dei tagli, e una brava professionista, servendosi dell’esperienza sartoriale, sa come armonizzare un abito perché la vesta alla perfezione. Personalmente uso spesso i tagli a “Telino’’: tagli verticali che aiutano a modellare l’abito addosso. Nello specifico, l’abito sartoriale di Rebecca aveva questi tagli sul davanti e solo uno sul dietro, fatto in modo da evidenziare il suo lato b.
Ultimamente, ho studiato un taglio orizzontale sui fianchi, che mi aiuta a donare all’abito un aspetto molto fluente, adattissimo alle spose in carne.
Ecco perché Rebecca ha scelto questa strada per realizzare il suo secondo abito da sposa. Ed ecco perché la consiglia anche alle spose che leggono il suo blog, poiché è la metodologia più avveduta, oculata appunto, per realizzare un abito da sposa di grande fattura. Difatti, scegliendo un abito sartoriale, si avrà la certezza di un abito superiore per qualità e vestibilità, a parità di prezzo di uno simile fatto fare su misura in un Atelier. Ecco perché Rebecca dice che si risparmia! Quando il risparmio lo si traduce come la volontà di ottenere il massimo spendendo meno e non poco.
Dopo aver chiarito cosa sia il taglio sartoriale e quello su misura, sto già preparando un altro articolo, dedicato questa volta solo al taglio industriale: un tipo di taglio che necessita di un approfondimento a parte.
“Grazie al tuo sito, carissima Rebecca, ho conosciuto Angela, che ha realizzato l’abito dei miei sogni. Leggendo la tua recensione, mi sono convinta che, forse, orientarmi su un abito da sposa cinese non fosse il caso: avrei dovuto ordinarlo per tempo, con il rischio che, non potendolo provare, magari non mi sarei piaciuta.”
Ciò nonostante, con una ricerca attenta, si può trovare un abito adatto anche nei negozi e showroom di un certo livello, come ci spiega la collega Alessandra Cristiani ⇒
Adesso che conosci la differenza tra abito sartoriale e su misura, vuoi farti consigliare anche tu sulla scelta e i tagli sartoriali del tuo abito da sposa?
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